Il castello dei destini incrociati.- Italo Calvino

12.03.2014 16:55

E' surreale, fin dall'incipit ( In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio...)    (Veniamo fuori dal buio, no, entriamo, fuori c'è buio, qui si vede qualcosa, in mezzo al fumo, la luce è fumosa, forse di candele...)  anzi dai due incipit, perchè questo volume racconta due avventure (o forse molte di più)... 

L'io narrante prima si ritrova in un castello del XV secolo, dove tutti perdono l'uso della parola, e l'unico modo per illustrare ai commensali le passate vicissitudini è tramite l'utilizzo di un mazzo di tarocchi, lo stesso vale per la seconda parte del libro, dove si passa dal castello a una settecentesca taverna e ai suoi tarocchi marsigliesi. Un libro ricco di citazioni: Parsifal, Amleto, Edipo, Lady Macbeth, Re Lear, Faust, Orlando e Astolfo, da ognuna dele loro storie è tratto un racconto assolutamente soggettivo, sempre interpretato dal dubbioso narratore. Ma le carte sui tavoli s'incrociano, le storie vengono intrecciate, e ogni figura acquista nuovi significati.

L'immagine associata: https://www.tarocchi.net/immagine_multiplo/192.jpg

Ho letto questo libro perchè prima mi è stato misteriosamente citato da uno zio, poi l'ho ritrovato in alcune mie ricerche libresche, quando infine l'ho letto è stata gioia, lo dedico a tutti gli amanti del mistero e della letteratura.

 

 

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