Parole e Silenzi

28.05.2015 16:52

Preferisco scrivere perché penso che il tono della voce tradisca sensazioni ed emozioni, preferisco scrivere perché posso guardare le parole prima che le vedano gli altri decidendo dove smussarle e dove renderle più affilate.
 Infine preferisco scrivere, soprattutto nel caso delle poesia, perché in pochi pronuncerebbero una poesia con uno stesso tono e sentir leggere qualcosa con una cadenza che non ci appartiene rovina quei versi per sempre. A parer mio.
 

Ma qualche volta mi rendo conto che solo l’immediatezza della voce, proprio in quanto avventata e immodificabile è il mezzo giusto per trasmettere un testo. Sto capendo che la lettura ed il commento di un brano, magari non a voce alta ma mormorando come se si volesse raccontare ad un amico, una sera in cui non riuscite ad addormentarvi, è qualcosa di magico che la lettura da uno schermo non può sostituire.

E penso che prima o poi leggerò qualcosa e lo commenterò. Se mi piacerà forse potrei anche decidere di metterlo qui.
Mi piacerebbe davvero.

D’altra parte il silenzio della lettura è qualcosa di sacro per me.
Invaderlo mi sembrerebbe davvero una bestemmia.
E ancora non trovo il coraggio di sentire la mia voce ripetere quelle parole che gli occhi hanno già sondato.

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