Il sole e la medusa (Il mese delle riletture)
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Nel mare più profondo viveva una piccola medusa che guardando verso l'alto vedeva la superficie del mare e i riflessi della luce su di essa, il suo più grande sogno era salire fin lassù, per vedere il Sole.
Sua madre, ben più saggia, sapeva che l'umida e molle pelle delle meduse non poteva resistere alla forte luce del Sole, che l'avrebbe seccata, e perciò impediva alla figlia di nuotare fin là sopra, se non di notte per giocare con le onde.
La piccola medusa in un freddo giorno di inverno sfuggì alla madre e giunse in superficie, dove vide, in lontananza, il Sole: una piccola, luminosa sfera bianca.
Gli ammonimenti della madre risuonavano nella memoria della piccola medusa abbastanza da farla correre a casa appena realizzato il suo desiderio, ma non troppo per impedirle di tornare a pelo d'acqua ogni giorno, sempre più a lungo.
Sfortunatamente anche il Sole venne incuriosito da quell'etereo esserino fatto d'acqua ed ogni giorno si avvicinava di più per vederla meglio, tanto che giunse l'estate. Il caldo divenne insopportabile per le membra liquide della piccola medusa, che però non ebbe la forza di allontanarsi dal bellissimo Sole, che aveva avvicinato un raggio per accarezzarla, e così morì.
Il Sole terribilmente ferito dal suo involontario assassinio prese con sè la piccola medusa e la portò nella sua casa tra le nuvole, che la la piccina aveva sempre ammirato da lontano, e la distese in un bianco letto di seta per poi tornare ogni sera a guardarla. FINE.
Ho scritto questo tema in terza elementare (ma questa è una versione riscritta) e credo che non ci sia un testo più adatto al mese dedicato alle riletture, dato che io e le mie amiche lo abbiamo riletto centinaia di volte. Ci sembrava qualcosa di epico e romantico assieme, ed oggi, rileggendolo dopo molto tempo ho capito che avevamo questa impressione per il suo essere una via di mezzo tra la Sirenetta di Andersen e il mito di Dedalo&Icaro.
Dedico questo testo a Lorenzo, che mi ha convinta a pubblicare qualcosa che ha cambiato la mia infanzia ma che non credevo adatto ad un blog, e alla maestra Bruna che mi ha insegnato a scrivere così...