La Sirenetta
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Personaggio del mese | Sirenetta | mare | Andersen | malinconia | amore | resilienza
Non voglio parlare di Ariel e del film Disney, bensì della protagonista della tragica fiaba di Andersen, della sua forza e delle sue debolezze…
Quando ho letto la storia sono subito rimasta colpita dalla curiosità ed istintiva simpatia che prova la più giovane tra le figlie del Re del Mare per il mondo fuori dall’acqua, ma poi mi sono detta che di certo quando si ha il divieto di visitare un luogo è normale esserne attratti, ma lei desidera la superficie instancabilmente, con una tenacia che le sue sorelle non si possono neanche sognare.
Leggendo questa fiaba, assieme a molte altre dello stesso autore, ho capito che i personaggi le cui storie non prevedono un lietofine hanno qualcosa che gli altri non potranno mai capire… Credo che si chiami resilienza.
Avrei anche potutto parlare del Tenace Soldatino di Stagno, ma della sua storia la DIsney non ha prodotto una versione in technicolor con un lietofine assurdamente felice che ha tradito il significato maliconicamente profondo che il geniale scrittore danese aveva ideato. E’ come se dal libro al cartone si passasse dalla ricerca di un’unione tra due anime che dia la vita eterna a una banale storia d’amore per un principe carino.
Per citare proprio un film Disney uscito nei cinema in questi giorni, la Sirenetta è pregna di “gentilezza e coraggio” in ogni singola fibra del suo corpo.
Un coraggio più grande di quello di Cenerentola, a parer mio, perchè mentre la ragazza con la scarpetta di cristallo non ha niente da perdere e tutto da guadagnare, la sirena passa dall’essere la principessa con la più bella voce dei mari a una semplice bella e muta serva del principe.
E forse la sirena ha anche più gentilezza, perchè sebbene Cenerentola sia così generosa da perdonare la matrigna e le sorellastre dopo tutto quello che le hanno fatto comunque non sarebbe disposta a cedere il suo principe, invece ho letto la storia di un sacrificio silenzioso, ho letto di dedizione e ho visto un amore gentile che non voleva altro che la felicità dell’amato.
Quando, leggendo, le parole scorrevano sotto i miei occhi vedevo la sirena dal destino infelice bagnare i piedi nell’oceano per alleviare il dolore e salutare la famiglia, il padre, la nonna e le sorelle, con gli occhi perchè con la voce, ormai, non poteva farlo più, ho deciso che la Sirenetta sarebbe restata come modello indelebile nella mia mente, perchè ha avuto il coraggio di perdere tutto e, forse, per pochi giorni ha vissuto veramente, mentre io non riesco nemmeno a buttarmi per le piccole cose, e vorrei davvero tanto saperlo fare.
Senza rancori verso la Disney che continuerò ad amare incondizionatamente, ma saranno la Sirenetta e il Soldatino di Andersen ad insegnarmi ad amare così intensamente.