Le riletture, per me
In realtà le riletture sono la parte della lettura che amo di più. Senza quella smania di sapere cosa accadrà che mi soffoca quando leggo un libro per la prima volta e che mi spinge a correre con gli occhi tra le righe senza il minimo riguardo per i dettagli. Quando rileggo la seconda volta ho tutto il tempo per soppesare il senso di ogni frase e la pazienza per gustarmi ogni descrizione.
Se arrivo alla terza lettura c'è già amore tra me e il libro, leggo per scoprire gli ultimi dettagli, ma sopratutto per capire se mi attira ancora come la prima volta, se è così non ci lasceremo mai più.
L'Harry Potter che ho riletto quattro volte è quello che ho riletto meno (il 5, L'Ordine della Fenice). Il mio rapporto con gli Harry Potter e la saga per bambine Fairy Oak è diverso da quello con qualsiasi altro libro, perchè li ho letti più e più volte fin dalla prima infanzia, sono i primi "veri libri" che ho letto e sono strettamente legati alla mia vita, quasi fusi, tanto che quando li rileggo mi pare di avere tra le mani il diario segreto di qualche mio amico che incontravo spesso ma che ora si è traferito lontano.
Quando però rileggo dopo molto tempo non è la stessa cosa, è come riscoprire un libro. Mi è successo con Orgoglio e Pregiudizio che ho letto troppo presto la prima volta (ma che nonostante ciò mi è piaciuto un sacco). Le riletture a grande distanza possono cambiare totalmente significato, ci si identifica in personaggi diversi perchè si è persone diverse e per questo mi accingo a rileggere dopo sei anni il Signore degli Anelli per capire come sono cambiata e come lo vedo adesso...