Non si giudica un libro dalla copertina!
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Eppure io lo faccio. Sempre.
Me ne sono resa conto oggi, in biblioteca, quando ho rivisto l’edizione in due volumi di Delitto e Castigo che ho letto circa un anno fa.
Accanto a quei due libricini tozzi e piccoli (proprio come piacciono a me) campeggiava un altissimo e bianchissimo Delitto e Castigo con la copertina rigida, stretto e austero.
Io li guardavo e sapevo che si trattava della stessa storia, sempre Dostoevskij, ma allo stesso tempo ero certa del fatto che quell’edizione così “antipatica” mi sarebbe piaciuta meno, mi avrebbe intimidita e scoraggiata, e probabilmente alla prima digressione avrei abbandonato la storia con il vago proposito di riprenderla.
Cos’è successo di diverso con l’edizione in due volumi? Forse mentre leggevo il primo volevo correre a vedere cosa sarebbe accaduto nell’altra metà, cosa aveva da dire Fedor in tutte quelle pagine e cosa sarebbe ancora accaduto a Raskol’nikov prima del “castigo” di cui si parla nel titolo.
E non mi è successo solo in quel caso di essere influenzata, e non poco, dalla copertina, giusto a un paio di libri di distanza ecco che vedo “Il maestro e Margherita” di Bulgakov. In molti mi hanno consigliato quest libro, e io me ne sono sempre tenuta lontana, fino ad ora, quando la Newton Compton, una delle mie case editrici preferite, ha pubblicato nella collana “i MiniMammut” proprio questo libro.
Il formato piccolo e spesso e la copertina coloratissima hanno subito abbattuto ogni mia riserva riguardo a quel libro, che ora campeggia sulla mia mensola mentre io non vedo l’ora di finire i libri scolastici per poterlo finalmente leggere in santa pace!
Ma ora la domanda è: quante volte ho fatto così senza rendermene conto?
Quante volte le mie idee riguardo ad un libro sono state sconvolte dalla copertina? Quali libri non ho letto perchè avevano la foto tratta dal film invece che un disegno?
E’ una mania, un capriccio.
E temo che molti lettori ne soffrano. Anche quelli che come me vorrebero essere indipendenti dalle scelte stilistiche di una casa editrice, e che si proclamano lettori della storia e non del libro.Eppure credo che sarò sempre legata a quelle copertine che non vorrei giudicare.